Intervista ad Emanuele Rossi – Sct Lazio Uilca del Gruppo Bnl/Bnp Paribas

Emanuele Rossi, SCT LAZIO UILCA del Gruppo BNL/BNP PARIBAS

di Paolo Sonni – Roma, 7 Ottobre 2021

Crescono i timori dei lavoratori del Gruppo BNL/BNP PARIBAS.

Il 16 Luglio 2021 avevamo affrontato con Andrea D’Orazio, Segretario Responsabile UILCA del gruppo BNL/BNP PARIBAS, la situazione di grande incertezza in cui versavano i lavoratori a seguito di voci relative a esternalizzazioni di parte delle attività di Back Office e di Information Technology, con conseguente chiusura di filiali, uffici amministrativi ed esuberi (circa 900 lavoratori a rischio uscita dal perimetro del gruppo).

Ad accendere un faro sulla questione, le numerosissime iniziative di protesta in molte piazze del territorio nazionale, soprattutto nelle città che ospitano le sedi più importanti della banca. Il 13 luglio a Roma, con un presidio sotto la sede della Direzione Generale della Bnl di Roma, il 14 settembre a Milano, davanti a Palazzo Diamante, sede BNL/BNPP e, ancora, il 22 settembre, a Roma, nei pressi dell’ambasciata francese, solo per citare alcuni esempi.

Nella giornata del 23 settembre, a Roma, l’AD Elena Goitini alla presenza delle OO.SS. ha formalmente presentato il Piano industriale.

Ne parliamo con Emanuele Rossi, SCT LAZIO UILCA del Gruppo BNL/BNP PARIBAS.

Emanuele, il 23 settembre l’azienda ha presentato il Piano Industriale. Quali considerazioni emergono?

L’Azienda, nella persona dell’AD Elena Goitini, più che presentato il piano industriale ha fatto propaganda per lo stesso. Purtroppo le considerazioni non possono che essere negative, per noi è inaccettabile un piano industriale che mette al centro solo aumento di profitti, parliamo di un’azienda che anche in questi anni di pandemia è riuscita a chiudere con bilanci e minter in attivo, senza tener minimamente conto del capitale umano. Una Banca con più di 100 anni di storia alle spalle scritta da tutti i colleghi, anche quelli che oggi potrebbero rientrare nelle esternalizzazioni, non deve abbandonare le persone che hanno contribuito a renderla quello che oggi è.

Non vogliamo e non possiamo prendere in considerazioni proposte che vanno contro ogni etica, contro quello che la stessa Banca, almeno a parole, promuove con slogan del tipo “INSIEME SIAMO PIU’ FORTI”, “LA BANCA PER UN MONDO CHE CAMBIA” ecc… proposte che prevedono la chiusura, o come piace dire alla banca “accorpamento”, di più di 100 agenzie, probabile desertificazione dei territori, uno schiacciamento verso il basso delle professionalità, esternalizzazione di circa il 10% del personale, ulteriori restyling di agenzie che comporteranno inevitabilmente esuberi di figure professionali.

Ribadisco ancora il nostro NO a tutto quello che non tenga conto della vera ricchezza della BNL, LE PERSONE.

A rischio, quindi, la tenuta occupazionale e il destino di tanti lavoratori e lavoratrici (che hanno reso BNL la sesta banca italiana) a fronte di una maggiore competitività bancaria. E’ questo il futuro?

Si, a rischio il destino di tanti lavoratori, non solamente per le esternalizzazioni che impatteranno circa il 10% dei colleghi, numero mai visto prima nel settore del Credito, ma dato quanto presentato, saranno inevitabili mobilità geografiche, mobilità trasversali, possibili demansionamenti.

Il futuro è questo? NO.

Posso dire che noi non condividiamo questa visione e questo futuro, faremo tutto il possibile per contrastare quanto paventato. Noi crediamo fortemente in un mondo dove al centro ci siano le persone. Noi crediamo in una azienda dove le persone si sentano parte integrante della stessa, dove venga apprezzato quanto svolto con sacrifici e abnegazione quotidiana, dove la professionalità ed esperienza che ogni singolo collega ha portato e porterà nel futuro sia valorizzata.

Troppo spesso i top manager delle aziende, BNL non fa eccezione, tendono a dimenticare che, al di là delle strategie commerciali, dei costi, dei guadagni ecc… ci sono le persone, Il miglior piano industriale, le migliori strategie commerciali a nulla servirebbero senza le persone che poi dovranno mettere a terra quanto pensato o disposto. Le stesse persone che oggi la Banca sta tentando di abbandonare.

“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori”, questa la frase di Giacomo Brodolini che rappresenta l’indirizzo della UILCA. In che modo l’Organizzazione risponderà a logiche aziendali che pongono al centro il proprio tornaconto a discapito della valorizzazione e della tutela dei propri dipendenti?

Risponderemo con tutte le nostre forze opponendoci su tutti i fronti, attivando tutte le leve possibili. Abbiamo cominciato da Luglio 2021 con il presidio sotto la sede BNL di Viale Altiero Spinelli a Roma, a seguire poi altri 6 presidi su altre città Italiane, ultimo presidio fatto il 22/09 nei pressi dell’Ambasciata Francese tutti con lo stesso obiettivo, dire NO ad un piano industriale pensato e studiato solo a discapito dei colleghi. Già da Luglio siamo stati costretti a interrompere le Relazioni Industriali con la Banca, per la prima volta nella storia della BNL parteciperanno a questa trattativa anche le Segreterie Nazionali, proseguiremo con presidi e mobilitazioni.

Siamo pronti a mettere in campo ogni tipo di risorsa si renda necessaria per tutelare tutti i nostri colleghi.

Continueremo a seguire con attenzione la preoccupante situazione di BNL/BNPP.

Grazie ad Emanuele Rossi ed al lavoro di tutta la squadra UILCA Gruppo BNL/BNPP per il forte e prezioso contributo.